Renato
Spagnoli
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l’artista
in mostrA
interventi critici
Acquasanta
Terme 1971
Foto Alfredo Libero Ferretti |
LARA VINCA MASINI
Presentazione mostra Gruppo Atoma Galleria Giraldi, Livorno 1966 Sono trascorsi
tre anni da quando i ragazzi del gruppo Atoma vennero a mostrarmi i loro
lavori. C'era una loro mostra a Numero; essi entravano allora, con ottime
credenziali, nella vita artistica, allineandosi in un settore particolare e
assai personale di avanguardia, dove assumevano a «pattern» e a mezzo
stilistico alcuni elementi della civiltà tecnologica ai quali davano, in
realtà, nella loro disposizione ordinata e razionale, nella loro ossessiva
ripetizione seriale, una carica semantica nuova e fortemente espressiva, che,
se inizialmente poteva sembrare legata a formule di denuncia e di rifiuto (di
estrazione nouveau‑réaliste), riusciva peraltro ad attingere ad una
riassunzione razionale e concreta dei dati comuni, in termini di
strutturazione organica. C'è da notare
che, mentre i semantemi di Spagnoli erano lettere e simboli grafici (simboli
che d'altronde, egli non ha abbandonato, anche se è andato
macroscopizzandoli, muovendoli, animandoli in un nuovo rapporto plastico),
gli altri due, Bartoli e Lacquaniti, usavano allora «oggetti» tecnologici
comuni e di ordinaria amministrazione (rondelle, valvole, teste di chiodi)
che di li a poco abbandonavano per un più diretto approccio coi mezzo
esclusivamente pittorico. Da allora le
diverse posizioni emergenti nelle manifestazioni artistiche attuali si sono
definite e chiarite, si sono caratterizzate e distinte. li gruppo
Atoma ha continuato a muoversi in un’operazione di aggiornamento. subendo le
scosse e i contraccolpi della situazione nazionale, con una sensibilità e una
capacità di cogliere il più lieve mutamento di « temperatura ‑come oggi
soltanto le città della provincia italiana, e non tutte, riescono ancora a
fare senza bruciare le loro autentiche capacità. La posizione
dei gruppo Atoma è ancora quella di una ricerca continua, un'indagine
sperimentale che, come tale, ha fasi alterne e anche discontinue, ma che è
sempre positiva perché portata avanti senza mai perdere di vista un preciso
impegno di dialettica attiva con l'attualità. Bartoli,
infatti, abbandonato l’uso di oggetti‑simbolo reali, elabora una
tematica allusiva di messaggi incisivi di comunicazione di massa. Segnali,
quadranti. insegne luminose e abbaglianti, dominano insistentemente i suoi
quadri con l'insistenza ammonitrice dei rischio di integrazione e alienante
costituito, per l'uomo di oggi, dai simboli mostruosi e avvincenti della
nostra civiltà industriale e tecnologica. Lacquaniti,
pure sensibile a questo richiamo magico, oscilla tra una resa emotiva e
drammatica delle immagini mitologiche dei nostro tempo (la mitizzazione a
scopo pubblicitario dei sesso, per fare un esempio) e una trasposizione
organica e ritmica di simboli ideografici, che si fanno folla e paesaggio.
Oppure rievoca moduli fantastici spaziotemporali in un pullulare di segni
ripetuti, fratti, sovrapposti, in una pulsante densità atmosferica. Spagnoli, come
ho già accennato, mantiene i suoi simboli ideogrammatici, Ii traspone in uno
spazio nuovo, in una dilatazione dove si fanno oggetto e acquistano
dimensione. Il suo discorso da sintattico, serrato, ritmico, si fa spaziale e
plastico, le immagini divengono allucinanti e spezzate, si muovono e scorrono
in una nuova, più viva insistenza dialettica. La sua ricerca può essere
avvicinata, per molti aspetti, a certe recenti esperienze di «poesia
concreta»‑ (né si confonda con la più diffusa «poesia visiva» ), che
Spagnoli probabilmente non conosce, ma che anzi, proprio per questo,
valorizzano l'attualità del suo operare, collocandolo in una precisa
posizione di attualità. E’ certo che
la via intrapresa dagli operatori dei gruppo Atoma non è né facile né sicura.
Ma credo, ed è anche un augurio che formulo, che il coraggio che li ha
guidati fin qui li porterà ancora avanti, ad una sempre più sicura
chiarificazione di un linguaggio e di una posizione nella dialettica
artistica attuale. LARA VINCA
MASINI |
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