Renato
Spagnoli
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l’artista
in mostrA
interventi critici
Acquasanta
Terme 1971
Foto Alfredo Libero Ferretti |
GERMANO BERINGHELI
Presentazione in catalogo Galleria AL2 Roma 1972 Il processo di genesi, di associazione e di proliferazione delle
forme e delle immagini in un "campo" è assunto dalla pittura di
Renato Spagnoli come luogo fondamentale operativo. Il suo primo atto riflessivo è nella necessità di avere appunto
coscienza della vitalità delle forme quando esse si danno come
"segni" di una esperienza in elaborazione. Ne segue immediatamente
(e contemporaneo) un altro atto che è di istituzionalizzazione morfologica.
Che assume cioè il segno-lettera nella sua esistenza di organismo la cui
idoneità è nello schema dei processi dinamici, in quel continuo di attività
che le leggi della funzione dialettica dell'"oggetto", dei suo
mutamento e della permanenza nel "campo" (assunto nelle
connotazioni spazio-temporali) fanno occasione di verifica. Le "lettere", gli "alfabeti" sviluppati in
una animazione cinetico-visuale, trapassano gli effetti espansivo-attrattivi
si fanno struttura continua condotta ad una sintesi ottico-metamorfica,
secondo una alternanza di trame orientate in senso direzionale e con una
animazione assolutamente spaziale. Il risultato polarizza così una successione di incidenze anche
luminose in una spazialità definita dinamicamente nella sua essenzialità
plastica, secondo una osmosi vibratoria delle componenti positivo-negativo
capaci di enucleare, oltre ogni ambiguità, i rilievi dei processo formativo. |
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