Renato
Spagnoli
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l’artista
in mostrA
interventi critici
Acquasanta
Terme 1971
Foto Alfredo Libero Ferretti |
INTERVISTE - INTERVENTI Comunicazione
per la “Mostra del Moirè” Milano,
Università Popolare – Aprile 1970 Le ricerche sulla forma che vado sperimentando ed analizzando
hanno lo scopo di meglio conoscere, verificare determinati fenomeni della
percezione visiva. Li ho iniziati nel 1963 con esperimenti
sulla accumulazione di forme semplici (lettera A, diversa nella dimensione,
nel carattere, e qualche volta nel colore oppure particolari di questa
lettera) su un’unica superficie. (effetti di vibrazione cromatica). Le
superfici ottenute permettevano di verificare il valore di ogni segno quando
esso entrava in relazione con altri segni, diversi nel colore e nella forma e
in ambedue i casi, oppure con segni di uguale valore. (forma-colore). Si otteneva così una lettura diversa del
segno, trasformatosi, in quel contesto, in “ideogramma”, così come leggendo
una parola (es. LIBRO) non percepiamo le lettere separate, ma, fruendo di un
fatto culturale, “vediamo” l’oggetto in questione. (un LIBRO): Un esperimento può essere la lettura di
alcune parole conosciute e no: GATTO, MATITA, PARSPICT. Il proseguimento di queste ricerche
permise un accrescimento di valori informativi ed una tecnica per una lettura
multipla delle opere. La sovrapposizione del segno ed una sua
interazione sono stati il naturale sviluppo di queste ricerche. Il segno si sviluppa così da puro fatto di
vibrazione cromatica in una allusione di segno alfabetico e, attraverso la
dinamica ottico-percettiva, assume la funzione di impressione coloristica
pura, in un gioco suggestivo. Sempre seguendo il metodo sperimentale ho
adoperato più superfici, sperimentando materiali diversi (legno, cartone,
lastre acriliche trasparenti, e semitrasparenti, adesivi colorati trasparenti
e no; alcune varietà di colori: tempere, smalti, inchiostri serigrafici). Lo
stesso si può dire sia per le tecniche usate, sia per la lavorazione dei
materiali, sia per gli effetti coloristici (serigrafia). Ho costruito un gran numero di forme
(oggetti) di diverse dimensioni, da pochi centimetri a diversi metri: cubi,
oggetti d’arredamento, quadri da parete, ambienti (environment), oggetti a
lastre sovrapposte, a distanze accuratamente predisposte per ottenere gli
effetti voluti. Ho realizzato serigrafie quadricromatiche su carta,
sperimentando in ogni caso il metodo della sovrapposizione. Uno dei metodi è quello di serigrafare una
fila di lettere “A” su lastre acriliche trasparenti. Più lastre vengono
quindi sovrapposte e fissate. Ottengo così un’immagine sempre diversa secondo
la posizione di che guarda. Oppure un lastra con tre immagini uguali,
piegata ad “S” viene a produrmi tre immagini a tre colori. (vedi multipli
“sincron”). Altri mezzi: un adesivo su lastre
trasparenti in numero dispari. Le immagini alternate positivo e negativo.
Colori uguali, bianco e nero, bianco e blù. Lastre sovrapposte e fissate. Altro metodo è quello di sovrapporre ad
una superficie “operata” una lastra semitrasparente. Questa lastra permette
una visione distinta solo da lontano, mentre a distanza ravvicinata quasi
scompare. La serigrafia su lastre trasparenti e
sovrapposte permette, adoprando colori per quadricromie (trasparenti), una
visione del tutto particolare: infatti i colori, sovrapponendosi, creano una
infinità di forme che mutano con il punto di vista in senso spaziale dello
spettatore. Ho poi costruito un piccolo oggetto in
serie (angolare di 12 cm. di lato) formato di sei pezzi ed in sei colori
differenti su lastra trasparente. Le immagini stampate, perfettamente
identiche, sono su una faccia in positivo, sull’altra in negativo. La loro
mobilità ci consente una infinita gamma di composizioni. (grafo-cromatiche). Posso concludere che il mio lavoro di
ricerca ha caratteristiche definite e, per il suo aspetto sperimentale sommo
continuamente tutte le esperienze precedenti senza peraltro potersi
considerare concluso. Anzi posso affermare che ogni esperienza apre la via a
numerose prospettive di ricerca e di studio. E’ nell’ambito di alcune di queste
ricerche che si elaborano i risultati del mio lavoro. Renato Spagnoli 10 marzo 1970
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